L’infertilità, la diagnosi e la terapia di questo fenomeno sono gli argomenti principali attorno ai quali si snoda questo congresso. In Italia il 40% della coppie infertili presenta una patologia maschile e il 10% dei maschi presenta una patologia erettiva. E’ possibile verificare lo stato di salute del liquido seminale attraverso un esame di laboratorio denominato spermiogramma che valuta il numero, la mobilità e la forma degli spermatozoi. Le alterazioni dei parametri spermatici riducono la probabilità di gravidanza. In caso di infertilità maschile severa od azoospermia si può optare per la fecondazione assistita (si va dall’inseminazione intrauterina alla microtese). Quali sono le cause dell’infertilità maschile? Possiamo suddividerle in pre-testicolari e testicolari. In questo secondo gruppo di cause rientra il varicocele, che rimane una delle cause maggiori di infertilità maschile e va trattato entro in primi anni della sua insorgenza anche se l’età anagrafica in cui si cerca il primo figlio si è spostata in avanti (36 anni per la donna 40 per il maschio). Sempre fra le cause testicolari vanno ricordate le testicolopatie primarie, che sono condizioni di deficit strutturale dei testicoli. Queste patologie possono essere congenite, ma possono anche dipendere da fattori tossici ambientali: l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, e i pesticidi, sono tra le principali cause. Infine abbiamo le cause post-testicolari dovute a prostatiti, infezioni e infiammazioni che creano un ambiente alterato per la sopravvivenza degli spermatozoi. Uno stile di vita corretto aiuta a mantenere in buona salute la propria fertilità. Alcuni ormoni come gli anabolizzanti, utilizzati da chi pratica determinate discipline sportive come ad esempio il body building, possono creare danni irreparabili alla fertilità maschile. Stesso discorso per alcune malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia e la gonorrea, che se non curate e trascurate possono causare problemi permanenti di infertilità. Cosa è cambiato nell’era covid? Anche questa riflessione troverà voce durante il congresso: l’Andrologia nell’era Covid presenta caratteristiche nuove, che cercheremo di focalizzare e discutere. Un discorso a parte e sempre inerente la fertilità e sessualità è l’utilizzo delle metodiche mini e microinvasive nel trattamento della ipertrofia prostatica benigna. Lo scopo di queste metodiche è quello di risolvere le problematiche ostruttive e/o irritative dell’adenoma prostatico e contemporaneamente mantenere se possibile la regolare eiaculazione. Di questo parleremo nella tavola rotonda del pomeriggio.