Le patologie spinali ed in particolare quelle rachidee sono estremamente diffuse e gli esami neuroradiologici ad esse dedicati hanno una incidenza maggiore rispetto agli esami effettuati per patologie encefaliche. Fino a pochi anni fa l’attenzione da parte dei radiologi e dei clinici era abbastanza confinata alle patologie degenerative (ernia e stenosi canalare) ed alle patologie tumorali, rachidee e midollari. Negli ultimi anni, anche grazie a macchine di Risonanza Magnetica e di TC più performanti ed al crescente utilizzo di mezzo di contrasto, quando indicato, hanno consentito di mettere in rilievo aspetti para-fisiologici e patologici meno conosciuti ma affatto rari, modificando così il metodo di studio radiologico e conseguentemente l’approccio interpretativo alle immagini. Attualmente, per esempio, le patologie del comparto posteriore del rachide hanno assunto una incidenza notevole e rappresentano il reperto maggiormente evidenziato nei referti di TC e RM per esami eseguiti per dolore spinale, come pure l’utilizzo di mezzo di contrasto ha consentito la evidenza di patologie infiammatorie e reumatiche, in passato meno documentate e documentabili. Analogo discorso può essere fatto sulla patologia traumatica dove, l’attenta valutazione del distretto ligamentoso, consente una gestione più accurata dell’iter terapeutico chirurgico e riabilitativo. Lo scopo di questo convegno è quello di evidenziare, nell’ambito di patologie rachidee e midollari di riscontro clinico frequente, i reperti neuroradiologici difficili, quelli che vanno oltre la chiara evidenza dei pattern neuroradiologici convenzionali, che vanno ricercati con tecniche adeguate consentendo, quando presenti, diagnosi differenziali fini ed esaustive.