Il diabete mellito, con le sue complicanze, è uno dei maggiori problemi sanitari dei paesi economicamente evoluti e la sua prevalenza è in continuo aumento, tale da indurre gli esperti a parlare di epidemia mondiale di diabete. La prevalenza del diabete in Italia, 2014, è del 4.8%. La malattia nei primi anni è spesso asintomatica e non di rado la diagnosi viene posta in occasione di ricoveri per complicanze già in atto. Nel diabete di tipo 2 soprattutto, esse rappresentano la prima causa di morte e la voce più costosa in termini di ricoveri ospedalieri per la popolazione diabetica. La mortalità per eventi cardiovascolari nel diabete in studi ad hoc risulta aumentata rispetto alla popolazione generale sino a un massimo del 67% nel maschio e del 92% nella donna. Allo sviluppo delle complicanze concorrono le alterazioni lipidiche e l'ipertensione arteriosa che spesso si associano al dismetabolismo glucidico, accelerando la formazione e l'evoluzione di placche aterosclerotiche. Nel nostro Paese esiste una rete di strutture specialistiche che ha pochi confronti in altri paesi, costituita dai servizi dislocati su tutto il territorio nazionale. Due importanti studi condotti in Italia suggeriscono che nelle strutture specialistiche vi sia una maggiore attenzione al monitoraggiodel diabete e delle sue complicanze e come questo si traduca complessivamente in un rischio più basso di morbilità e mortalità. Tuttavia, la necessità di un approccio globale al rischio cardiovascolare richiede una continuità assistenziale che solo l'integrazione fra medicina generale e strutture specialistiche può garantire. La prevedibile espansione della richiesta sanitaria va di pari passo con una assoluta necessità di contenimento dei costi e di razionalizzazione delle risorse. Diventa quindi indispensabile documentare non solo la quantità delle prestazioni erogate, ma anche il loro contenuto e impatto sullo stato di salute, per la qualificazione della professione e per una giusta collocazione dell'assistenza diabetologica nell'ambito del Sistema Sanitario Nazionale. La Associazione Medici Diabetologi (AMD), ha realizzato un database nazionale che include i dati clinici completi di oltre 500.000 pazienti con diabete che hanno usufruito della assistenza diabetologica presso i Centri di diabetologia distribuiti sul territorio Italiano. Da questo enorme database è stato possibile desumere importanti informazioni riguardo la realtà assistenziale per il diabete nel nostro Paese. Peraltro negli ultimi anni è stata posta una crescente attenzione all’utilizzo dei grandi database amministrativi per finalità clinico-epidemiologiche. I dati amministrativi (prescrizioni farmaceutiche, prestazioni ambulatoriali, ricoveri ospedalieri, ecc.) possono infatti fornire importanti indicazioni sulla farmaco utilizzazione, sull’aderenza terapeutica, sulla morbilità, sull’uso delle risorse e sui costi dell’assistenza. Di pari passo con l’aumento di interesse ai grandi database, si sono sviluppate tecniche statistiche specifiche, atte a minimizzare i bias derivanti dalla ricerca osservazionale. Sarebbe molto utile arrivare a poter “far dialogare” i database amministrativi con i grandi database clinici, questo ai fini di analisi clinico-epidemiologiche, utilizzando le tecniche statistiche più avanzate. Grazie a queste tecniche l’analisi dei grandi database sta diventando un importante supporto all’acquisizione di nuove conoscenze, all’organizzazione dell’assistenza e all’allocazione delle risorse.