La storia dell’umanità è stata scandita da pestilenze,alcune delle quali così importanti da modificare il decorso della storia stessa.Solo ai primi dell’ottocento si è scoperto che piccolissimi microrganismi ne erano la causa.Da allora fra uomo e microbi è iniziata una vera e propria battaglia. Da una parte l'uomo che,attraverso la ricerca scientifica,ha messo a punto sempre nuove armi per contenere lemalattie causate da microbi. I microbi d’altra parte non rimangono inerti ma mutano le loro caratteristiche antigeniche,costruiscono meccanismibiochimici che inattivano i farmaci, si scambiano frammenti genetici che ne modificano la patogenicità. I primi presidi per prevenire le malattie infettive sono stati i vaccini, tramite i quali si è giunti all’eradicazione mondiale del vaiolo e alla riduzione pressoché totale di molte malattie quali difterite,poliomielite,pertosse e morbillo, responsabili di molte morti in età infantile. Il successo delle vaccinazioni dei bambini è però messo oggi in pericolo dal fatto che gli attuali genitori,non avendo vissuto l'epoca delle grandi epidemie,non sono in grado di valutare pienamente i benefici derivanti dalla puntuale vaccinazione dei loro bambini. Le defaillance vaccinali portano con il tempo alla formazione nella popolazione di "sacche" di soggetti non protetti che danno origine a focolai epidemici e soprattutto mantengono la presenza dei microrganismi patogeninella comunità. Non tutte le malattie da infezione possono però essere evitate con le vaccinazioni ed è per questo che la ricerca scientifica si è rivolta alla realizzazione di farmaci in grado di bloccare la replicazione microbica (vedi antibiotici) e a ridurre gli effetti dannosi provocati dall’agente patogeno,una volta che ha iniziato a replicarsi nell’organismo umano. Se aggiungiamo i progressi realizzati nelle tecniche diagnostiche di laboratorio e nella costituzione di reti di sorveglianza a livello mondiale, si comprende quanto l’uomo si sia impegnato in questo settore della medicina.